Oltre le barriere: il Festival delle Abilità 2025 si conclude con una grande festa della partecipazione

24 Set 2025 | Festival delle Abilità, News

Si è conclusa con successo la 6ª edizione del Festival delle Abilità: una settimana di arte, cultura e libertà condivisa. Contate più di 3 mila presenze

Si è conclusa domenica 21 settembre la sesta edizione del Festival delle Abilità, il progetto culturale e inclusivo che anche quest’anno ha animato gli spazi della Cascina Chiesa Rossa e della Biblioteca civica di Milano con una settimana intensa di incontri, mostre, spettacoli e laboratori. Un’edizione partecipata, emozionante e profondamente trasformativa, che ha confermato la vocazione del Festival: rendere l’inclusione una festa, una realtà vissuta e condivisa.

Il tema di quest’anno — “La Libertà. Liberi di vivere come tutti” —, proposto ed esplorato sotto la direzione artistica di Vlad Scolari, è stato il filo conduttore di ogni evento, dialogo e performance, richiamando il pensiero e l’eredità di Franco Bomprezzi, pioniere dei diritti delle persone con disabilità. Libertà come diritto di partecipare, di scegliere, di esprimersi senza ostacoli o autorizzazioni: una libertà accessibile, concreta, quotidiana.

«Con il Festival delle Abilità mettiamo al centro il diritto all’espressione e alla partecipazione culturale senza alcun limite o barriera — ha dichiarato Lamberto Bertolé, Assessore al Welfare del Comune di Milano —. Siamo consapevoli della strada che resta da percorrere, ma anche orgogliosi dei passi fatti insieme. Il Comune ha lavorato e sta lavorando a un piano antidiscriminazione cittadino, che per noi resta una priorità, nonostante i tentativi di ostacolarlo per ragioni ideologiche. Noi andiamo avanti, perché il diritto alla libertà e all’inclusione non è negoziabile: è un impegno concreto verso una città più giusta per tutte e tutti».

Il Festival, promosso dalla Fondazione Mantovani Castorina in collaborazione con la Biblioteca di Chiesa Rossa di Milano con il patrocinio del Comune di Milano, del Consiglio Regionale della Lombardia, della Fondazione Cariplo e della Fondazione Pio Istituto dei Sordi di Milano, con il contributo del Municipio 5 e con la main sponsorhip di Eni ha visto la partecipazione di migliaia di persone (più di 3 mila presenze), con oltre 30 appuntamenti gratuiti, fruibili anche in streaming e resi accessibili attraverso sottotitoli, traduzione in LIS, audiodescrizioni e materiali multisensoriali.

«Anche quest’anno abbiamo dimostrato che l’accessibilità non è un’eccezione, ma una possibilità concreta per tutti — racconta Simone Fanti, direttore della Fondazione Mantovani Castorina —. Il Festival delle Abilità è una festa in cui le differenze non spariscono, ma diventano valore condiviso. Un luogo dove la cultura è partecipazione vera, e la libertà si manifesta nei gesti, nei linguaggi e nei sorrisi di chi si sente finalmente incluso».

Una settimana di incontri, emozioni e bellezza condivisa

Dalle mostre fotografiche e pittoriche che hanno raccontato corpi e storie non conformi con intensità e verità, ai talk sulla libertà di accesso alla cultura, ai laboratori per bambini e famiglie, fino agli spettacoli teatrali e musicali che hanno emozionato e coinvolto il pubblico: ogni evento è stato un tassello di un mosaico collettivo costruito con cura, empatia e visione.

Tra i momenti più partecipati:

  • le esposizioni Clelia, JUST PEOPLE – Freedom, Disability Glam, I Mondi di Davide Cattaneo e D come Donna, che hanno raccontato con sensibilità e coraggio la bellezza delle differenze;
  • le performance teatrali La ballata di Romilda, Romanzo di un’Anamnesi e Lo Zio Leo, che hanno dato voce a storie di resilienza e identità, e il duo comico Marangio Comics, con Lello Marangio e Lino Barbieri, che con ironia hanno affrontato temi legati alla vita in carrozzina.
  • gli spettacoli musicali, tra cui il Coro Mani Bianche del Veneto, la lezione-concerto My Wonderland di Claudio Orfei, e la danza sperimentale di Red Fryk Hey, che hanno portato in scena linguaggi nuovi, emozioni autentiche e partecipazione intergenerazionale;
  • i momenti di dialogo e confronto come Sguardi Liberi, seguito dalla proiezione del cortometraggio “Non siamo invisibili”, ideato da Stefania Unida, divulgatrice scientifica con la sclerosi multipla, che ha voluto dar voce, attraverso questo progetto, a chi ha la sua stessa malattia e spesso si sente invisibile, e Libertà è partecipazione, con la partecipazione di testimonial come Valentino Picone, Giovanni Cupidi e Giorgia Meneghesso.

“Libertà è partecipazione”: il racconto del diritto negato agli eventi culturali

Tra i momenti più intensi e significativi del Festival, il talk “Libertà è partecipazione” ha acceso i riflettori su un tema tanto urgente quanto sottovalutato: l’accessibilità agli eventi culturali, artistici e musicali per le persone con disabilità.

Sul palco, a confrontarsi, le voci di attivisti e artisti come Giorgia Meneghesso, cantante, artivista e portavoce del movimento Live for All, Giovanni Cupidi, autore e attivista per i diritti delle persone con disabilità, e Valentino Picone, comico e volto amato del grande pubblico, e da tempo impegnato sul fronte dell’inclusione: con il collega Salvatore Ficarra, del duo Ficarra & Picone, sono stati tra i primi firmatari del manifesto “Live for all” (che potete seguire qui: https://www.instagram.com/manifesto_liveforall/?hl=en ).

«Live for All è nato per dare libertà agli eventi. Ci siamo ritrovati un anno fa, dopo che Lisa Noja ha raccontato la sua esperienza. Da allora, abbiamo condiviso storie, confrontato realtà, parlato con associazioni e fruitori. Ne è emersa una verità scomoda: partecipare a un concerto o a un festival, per chi ha una disabilità, è ancora un percorso a ostacoli – ha raccontato Giorgia Meneghesso – Dalla prenotazione dei biglietti alla richiesta dei documenti di invalidità, dal parcheggio all’accompagnatore: ogni passaggio è un inciampo, una barriera invisibile che scoraggia. Abbiamo raccolto centinaia di segnalazioni di discriminazioni sistemiche. Abbiamo persino portato queste istanze in Senato, perché la libertà di partecipare non può più dipendere dalla buona volontà di un singolo organizzatore».

Giovanni Cupidi ha condiviso episodi vissuti in prima persona:

«Mi è capitato di essere confinato in aree transennate da cui non si vedeva nulla del concerto. A volte ti separano dagli amici, perdi completamente l’esperienza collettiva. Ricordo l’Arena di Verona come una delle esperienze peggiori, eppure è un tempio della musica italiana. Ma anche esperienze positive, come quella del Jova Beach Party: grazie a un rapporto umano con Lorenzo, sono stato coinvolto direttamente e si è lavorato concretamente per rendere accessibile la pedana. Questo dimostra che, con volontà e ascolto, si può fare».

Il comico e regista Valentino Picone ha offerto una riflessione autocritica:

«Cupidi è il nostro faro su questi temi, perché spesso noi artisti non sappiamo davvero cosa accade tra il pubblico. Non per cattiveria, ma per distrazione o abitudine. Io stesso ho lavorato su film e progetti senza pensare all’accessibilità. Ora non possiamo più ignorarlo: l’inclusione deve essere parte integrante del progetto, non un’aggiunta».

Il Manifesto Live for All, portato sul palco del Festival, non è solo una denuncia, ma un invito concreto a ripensare l’organizzazione degli eventi culturali — per renderli veramente aperti, partecipativi e giusti. Perché la libertà di esprimersi passa anche dalla possibilità di partecipare senza dover “chiedere il permesso”.

Un ringraziamento speciale

Un ringraziamento particolare va a tutte le persone che hanno reso possibile questa edizione: volontari, artisti, tecnici, sponsor, partner istituzionali e ogni partecipante che ha scelto di esserci, mettendo il proprio pezzo di mondo in comune. Un grazie speciale anche a Eni, main sponsor del Festival, per il sostegno e la condivisione dei valori di inclusione e libertà che animano il progetto.

Perché il Festival delle Abilità continua a crescere

Il Festival si conferma, anno dopo anno, non solo come evento culturale, ma come laboratorio di futuro: un luogo dove l’arte e la disabilità non sono più categorie separate, ma si fondono in un’unica esperienza di bellezza, espressione e diritti condivisi.

L’appuntamento è per il prossimo anno, con una nuova edizione e nuove domande da porre. Perché la libertà, come l’inclusione, non è mai un punto di arrivo, ma un processo da costruire insieme.

Un grazie di cuore a tutte e tutti le/gli artiste/i e a tutte e tutti le/gli rappresentanti delle associazioni che hanno partecipato a questa edizione del Festival delle Abilità. È stata davvero magica: si è respirato amore, inclusione, comunità.

Insieme siamo una voce potente!