Mission di Fondazione Mantovani Castorina

La Fondazione Mantovani Castorina nasce nel 2007 da un’alleanza tra medici e professionisti del DAMA – Disabled Advanced Medical Assistance – reparto d’eccellenza dell’Ospedale San Paolo di Milano, dedicato alla cura e all’accoglienza medica ospedaliera per le persone con grave e gravissima disabilità, e un gruppo di famiglie che vivono la disabilità. Insieme, hanno deciso di impegnare le proprie competenze ed energie per generare un cambiamento culturale nel modo in cui la nostra società affronta la disabilità. La fondazione adotta al di fuori dell’ospedale il medesimo approccio di intervento multidisciplinare abbracciando tutti gli ambiti di vita delle persone fragili. Un modello innovativo, dove al centro c’è la persona con i suoi bisogni. 

MISSION: migliorare la qualità della vita alle persone con disabilità grave e gravissima. Con i caregiver tracciamo un percorso di salute, benessere, autonomia e socialità che offra un’esistenza quotidiana e futura quanto più indipendente e serena possibile.

VISION: Immaginiamo un futuro in cui ogni individuo, indipendentemente dalla condizione che vive, possa condurre un’esistenza di qualità, in maniera autonoma e indipendente.

OBIETTIVO: Tema centrale dell’operare di FMC è il “Durante di Noi”, inteso come tutto ciò che ruota intorno alla quotidianità delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Riteniamo fondamentale intervenire nel presente per costruire un futuro sereno, dignitoso e, per quanto possibile, autonomo.

Realizziamo questo obiettivo attraverso progettualità sociali che si esplicano in tre le linee d’azione principali:

1)     VITA: Valorizzazione della persona concepita come unicum irripetibile con la quale i professionisti entrano in relazione partendo dal chi è e non dal che cosa ha, che rimane titolare del proprio progetto di salute. Dove la “Salute” (io detesto le virgolette, che sono molto poco professionali) non è solo mancanza di malattia ma una condizione dinamica, un progetto perseguito, creato, vissuto dalle persone negli ambienti in cui vivono tutti i giorni: dove imparano, lavorano, giocano e amano (OMS – Ottawa 1986). E che, pertanto, interessa tutti gli ambiti della propria vita così come della vita della propria famiglia;

2)     FORMAZIONE: Elaborazione e gestione di nuovi modelli di formazione multidisciplinare, capaci di integrare competenze in ambito medico-sanitario, psicologico, sociale, culturale, gestionale e giuridico. Perseguendo l’eccellenza nella conoscenza sul tema della disabilità grave e la sua divulgazione, nazionale, europea ed internazionale, attraverso il riconoscimento delle peculiarità di tale condizione.

3)     RICERCA: Promozione della ricerca scientifica applicata alle discipline e ai temi di maggiore impatto nella vita quotidiana della persona con disabilità e di chi la accudisce, così come dei professionisti e degli operatori che li affiancano. il nostro impegno si esplica attraverso l’implementazione di progetti che uniscano sempre più ambiti inerenti nuove tecnologie, ingegneria biomedica & design, per contribuire concretamente a un cambio di paradigma nel modo in cui oggi la nostra società affronta la diversità e combattere le discriminazioni verso il pieno godimento delle libertà fondamentali dell’uomo. “Liberi di vivere come tutti”.

 LA DISABILITÀ

Secondo l’OMS, che nel 2001 ha varato l’ICF – Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute – la disabilità sta nel rapporto fra una persona con le sue condizioni di salute e l’ambiente. Questa impronta, presa dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, mette in rapporto l’individuo con le sue condizioni di salute e l’ambiente. L’ambiente di che cosa è fatto? L’ambiente siamo noi.

Antonio Giuseppe Malafarina, attingendo alla definizione di disabilità della dottoressa Matilde Leonardi, specialista di ICF, scrive: “Se la disabilità sta nel rapporto tra la persona con le sue condizioni di salute e l’ambiente e si genera quando il rapporto è sfavorevole è naturale che tutti siamo coinvolti nel processo di disabilità. Quando parliamo di disabilità chiamiamo in causa due persone: io che sono una persona con disabilità e tu che mi sei di fronte che rendi più o meno vivibile il mondo per me. Per questo la disabilità è una questione collettiva.

AG Malafarina è giornalista, scrittore, poeta, una delle più note firme di “Invisibili” de “Il Corriere della Sera”, presidente onorario di Fondazione Mantovani Castorina e direttore di Superando.it.

Le dimensioni della disabilità

      • In Italia vivono 2.600.000 persone con grave disabilità, il 5% della popolazione. Di queste, circa 600.000 hanno una disabilità grave o gravissima e il 20 % è a totale carico della famiglia.
      • In Lombardia sono 100.000 i disabili a totale carico della propria famiglia.
      • A Milano sono 60.000 le persone con disabilità grave e di queste 12.000 sono totalmente a carico della famiglia.

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