DAMA, il diritto alla Salute e alla Felicità delle persone con disabilità.

30 Mar 2016 | News

Persona con disabilità in ospedale accompagnata da caregiverr

Ne ha parlato Filippo Ghelma nella trasmissione radiofonica “Al di là della notizia” su Radio Vaticana.

A pochi giorni dal convegno “Ospedale e disabilità: diamo i numeri” in cui si illustreranno i dati dell’indagine conoscitiva sui percorsi ospedali per le persone con disabilità in Italia, Emanuela Campanile, giornalista di Radio Vaticana, ha regalato ai suoi ascoltatori un’interessante anticipazione nella trasmissione “Al di là della notizia”, di martedì 29 marzo.

Ai suoi microfoni si sono avvicendati Luigi Vittorio Berliri, presidente di Spes contra Spem, cooperativa sociale che ha promosso la “Carta dei diritti delle persone con disabilità in ospedale”, e Filippo Ghelma, vicepresidente di Fondazione Mantovani Castorina e responsabile dell’unità semplice dipartimentale del Dama dell’Azienda ospedaliera San Paolo di Milano.

Insieme hanno delineato il quadro in cui si muove la ricerca realizzata con l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e in collaborazione con Fondazione Ariel e Fondazione Umanamente del Gruppo Allianz, che verrà presentata a Roma il 1° aprile.

In particolare, il dottor Ghelma ha raccontato l’importante esperienza del DAMA, poi replicata in altre città e contesti (Dama Varese e Dama Mantova in Lombardia, insieme ad esperienze affini a Cosenza e, infine, a Bari per quanto riguarda la fascia pediatrica) da cui è nata anche FMC e il progetto della residenza sperimentale Claudia Mantovani.

“Tutto è nato nel 2000 con l’obiettivo di adattare le risposte sanitarie ospedaliere ai bisogni straordinari dei pazienti con disabilità in merito a visite non precipuamente legate alla propria disabilità. Per loro non servono cure speciali ma semplicemente la possibilità di utilizzare in modo diverso quanto c’è già in tutti gli ospedali”, ha spiegato.

“L’aspetto medico è il più semplice da risolvere – ha continuato Ghelma – . In questi casi il vero problema non è cosa fare ma come farlo”. Capacità di ascolto, comunicazione, valorizzazione del caregiver e modalità procedurali nuove sono alcune delle coordinate operative illustrate nell’intervista insieme al ruolo chiave che svolge la formazione per superare la grande “paura dell’ignoto” e il grande limite anche culturale che blocca la possibilità di offrire risposte adeguate: se non si affronta il problema, se non lo si conosce, non si possono affrontare le esigenze di una fetta importante della popolazione, negando il diritto alla Salute e anche il diritto alla Felicità.

Ascoltate l’intervista completa sul sito di Radio Vaticana.