Il Festival delle Abilità: un evento accessibile che ha bisogno anche di te

7 Lug 2022 | News

Un Festival accessibile per tutti di arte, cultura, incontri, svago e divertimento. E’ questo e molto di più il Festival delle Abilità – L’Arte di Ispirare, evento organizzato dalla Fondazione Mantovani Castorina in programma dal 16 al 25 settembre alla biblioteca e al parco di Cascina Chiesa Rossa a Milano.

La quarta edizione della manifestazione sta scaldando i motori con l’obiettivo di essere il primo vero e proprio Festival massimamente accessibile, cioè un evento fruibile indipendentemente dalla disabilità e quanto più capace di rispondere ai bisogni specifici di ognuno.

Ma per giungere alla meta c’è bisogno dell’aiuto di quante più persone possibile. Per questo prosegue la raccolta fondi alla quale è possibile aderire fino al 29 luglio.

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Al centro del programma del festival vi sono una serie di riflessioni sul valore dell’arte quale strumento di inclusione in tutte le sue forme.

Ma come si realizza un festival davvero accessibile?

“Un festival si rende accessibile sin dalla fase della sua progettazione – spiega Antonio Giuseppe Malafarina, presidente onorario della Fondazione Mantovani Castorina – occorre sin da subito ragionare sugli spazi, sul tipo di personale che deve essere presente durante la manifestazione, pensare a strumenti digitali e fisici, utilizzare un certo tipo di linguaggio e collaborare con associazioni specializzate nell’accessibilità. Sono tutte voci che hanno un costo economico che deve essere previsto sin dalle prime fasi di progettazione”.

“Il vero protagonista del Festival delle Abilità è l’arte resa accessibile a tutti – continua Malafarina – indipendentemente che si abbia o meno una disabilità motoria, sensoriale o cognitiva.  Bisogna pensare alla fruizione quanto più globale possibile”. Ecco perché il nostro evento è privo di ostacoli per la mobilità in carrozzina e volto a diffondere buone pratiche unendo tecnologia a metodiche tradizionali per consentirne la fruizione a tutti.

Dice Malafarina: “Occorre pensare a chi non vede oppure non sente, senza credere che ci siano solo persone che non vedono o non sentono del tutto. Va predisposta la sottotitolazione, la trascrizione, la lingua dei segni italiana che non sempre è necessaria perché non è parlata da tutta la comunità della popolazione con sordità. Ma non vanno dimenticate descrizioni alternative testuali o sonore per chi non vede, e caratteri braille e in rilievo. Poi ci sono le persone ipovedenti: qui colore e contrasto sono elementi fondamentali per l’accessibilità di un sito web così come per i materiali grafici. In particolare, il contrasto testuale tra il colore del testo e il colore dello sfondo facilita la fruibilità a tutti in generale. Parlando di testi occorre anche pensare a chi è dislessico utilizzando font ad alta leggibilità come il verdana. Questo per dire che sono tantissime le variabili alle quali pensare per accogliere davvero tutti”.

Infine, il festival dedica alle persone con disabilità cognitive/relazionali una particolare cura. Per esempio “sarà presente un’ area silenziosa (allestita nel retro della Cascina di Chiesa Rossa), dove artisti e partecipanti con disturbo dello spettro autistico, ma non solo, possono prendersi una pausa dalla folla o da rumori forti prima dello spettacolo – spiega Malafarina – In fondo chi anche senza disabilità non ha bisogno di almeno un po’ di silenzio nella vita. Forse non riusciremo a creare un festival veramente per tutti, obiettivo in realtà utopistico, ma faremo di tutto per consentirne l’accessibilità a ognuno.”

SCOPRI IL PROGRAMMA: https://festivaldelleabilita.org/

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