Spazio Nautilus e la rete di Famiglie+ che cresce

16 Lug 2021 | News, Progetto Famiglie+

Attivati due nuovi percorsi di aiuto personalizzato per le famiglie con sindrome di Asperger.

“E’ stato un sollievo sapere della nascita del Centro Famiglie+. La famiglia è il primo contatto naturale e il punto di partenza per la buona riuscita di un percorso di sostegno di ogni intervento che curiamo”, ci racconta Elisabetta Denti, coordinatrice dell’associazione Spazio Nautilus, tecnico della Riabilitazione Psichiatrica e braccio destro della dottoressa Enza Crivelli, direttrice del centro milanese punto di riferimento per le famiglie che vivono la Sindrome di Asperger.

Nata nel 2009, l’associazione che ha in cura oggi circa 300 famiglie della Lombardia e non solo: “Ci arrivano sempre più richieste, anche da fuori regione”, precisa. Da qualche mese per portare avanti la propria missione Spazio Nautilus può contare su un aiuto in più grazie alla collaborazione nata con il Centro Famiglie+, lo spazio di aiuto di FMC che sta allargando sempre più la propria rete per aiutare più nuclei familiari in difficoltà. In particolare questa collaborazione ha reso possibile l’attivazione di due percorsi di aiuto personalizzati per due famiglie di Spazio Nautilus, che, complice anche la crisi pandemica e le sue conseguenze, in questi mesi non avrebbero potuto sostenere economicamente le spese di terapie fondamentali per i propri figli.

Parliamo con lei proprio il giorno in cui si conclude il primo dei due interventi: il percorso di Marco, un bambino di 9 anni e della sua famiglia che sta per partecipare al colloquio di restituzione, un momento di confronto conclusivo con gli specialisti con cui si è relazionata la famiglia. Grazie a FMC Marco ha potuto seguire con la sua famiglia dieci sessioni di terapia insieme a un neuropsicomotricista, un terapista della Neuromopsicotricità dell’età evolutiva.

Il secondo percorso – in questo caso annuale – sostenuto da FMC e condotto dalla dottoressa Chiara Pigni invece arriverà a sintesi a fine luglio: si tratta del percorso di Psicoterapia e orientamento cognitivo comportamentale di una ragazza che frequenta la scuola superiore, Olivia, finalizzato ad aumentare la consapevolezza del proprio funzionamento con l’obiettivo di implementare le proprie abilità e strategie per fronteggiare i problemi. In vista del compimento del diciottesimo anno di età è stato avviato un assesment cognitivo, una valutazione globale del funzionamento cognitivo, emotivo e comportamentale, con una rivalutazione da parte del Neuropsichiatra. In parallelo i suoi genitori hanno usufruito di un percorso genitoriale, seguiti dalla psicologa dello Spazio Nautilus, la dottoressa Enza Crivelli.

“Anche in questo caso la famiglia monoreddito sta attraversando un momento di difficoltà. Le richieste e quindi le prese in carico che stanno arrivando sono tante e purtroppo non riusciamo a rispondere alle esigenze di tutti”, contestualizza Elisabetta Denti, illustrando i numerosi servizi e i progetti dedicati ai ragazzi Asperger e alle loro famiglie che Spazio Nautilus eroga a quote agevolate: dallo sportello di ascolto al Parent training di gruppo, da attività ludico ricreative a laboratori di teatro fino ai gruppi per i genitori seguiti dalla dottoressa Crivelli (Base – prima diagnosi spiegazione funzionamento generale, Intermedio per bambini e ragazzi delle elementari e delle medie, Intermedio per adolescenti e giovani adulti e Avanzato che affronta i temi dell’inserimento lavorativo, della sessualità e del Dopo di noi).

“Abbiamo accolto con gioia la notizia del vostro aiuto: una nuova risorsa e possibilità di sostegno importantissima perché, per quanto le nostre famiglie con sindrome di Asperger e con autismo siano tutte molto dignitose e ci tengano a rispettare regole e protocolli, sapere di poter contare sul vostro supporto laddove si intercettino delle situazioni particolarmente gravi è importante – ribadisce – . Il vostro intervento è stato di grande conforto per queste due famiglie, in particolare nel contesto pandemico in cui è nata la nostra collaborazione. E, ammetto, lo è stato anche per noi operatori che abbiamo avuto la sensazione di poter lavorare con maggiore serenità sapendo di poter contare su una rete più ampia per rispondere a esigenze delle famiglie in particolare difficoltà”.